Lorenzo Zanella

Mi chiamo Lorenzo Zanella e nel corso del 2021 maturerò 20 anni di vita nel mondo legale e 18 anni di esercizio, con grande soddisfazione, della professione di Avvocato: un lavoro spesso entusiasmante, alle volte frustrante, quasi mai noioso; “luogo”, di regola, ove la realtà non è mai quella che lasciano intendere le prime parole con le quali i clienti descrivono le proprie vicissitudini, giuridiche, ma prima ancora umane.

Non so se ho scelto il diritto bancario/finanziario o se questa branca del diritto ha scelto me; so che il fascino delle questioni giuridiche sottese mi permette di studiarlo ogni giorno con grande passione, attenzione, scrupolo, metodo e tutto quell’ingegno che penso possa servire a cercare nuove soluzioni per annose questioni.

Non ho, però, mai dimenticato che il diritto è un sistema aperto, fluido, interconnesso; per questo, negli anni, grazie al confronto, agli stimoli e soprattutto all’amicizia di molti abili Professionisti, ho mantenuto vivo l’interesse per altri settori del diritto civile, come le successioni, i contratti tipici del Codice Civile, la tutela dei consumatori, ma anche il diritto penale (relativamente ad alcuni specifici reati connessi alle mie materie “di elezione” o legate alla tutela delle persone).

Non ho timore, qualora rinvenga gli stimoli che trovo già nelle materie di cui mi occupo, di affrontare tematiche in settori diversi da quelli descritti, perché penso che con passione e studio si possa affrontare ogni campo: come era scritto nel libretto che accoglieva gli studenti dell’Università di Padova, “al marinaio non serve mostrare tutto il mare perché egli lo possa comunque navigare”.

Sono, poi, parte di una comunità, quella degli Avvocati, vista anche di malanimo spesso ingiustamente, alle volte, purtroppo, con qualche legittimità. Per questo, con dedizione, difendo Colleghi avanti le Autorità Disciplinari, cercando sempre di valorizzare il nostro essere “in mezzo al guado”, alle prese con tensioni dell’ordinamento che si scaricano su chi, come l’Avvocato, diviene centro degli attriti tra interessi personali e pretesa dello stato e costringendo, alle volte, a scelte non prive di strascichi.

Dedico, per quanto posso, del tempo a organismi come il Comitato Pari Opportunità e, nel corso di questo 2021, sto svolgendo la funzione di commissario d’esame per i futuri Colleghi. Entrambi grandi onori, che mi fanno sentire parte della “tradizione senza tempo” dell’essere avvocato.

Se oggi posso dire di “essere” un Avvocato, lo devo anche ai tanti Colleghi che, in questi anni, mi hanno onorato dei loro consigli, opinioni, confronti, arricchendo il mio bagaglio culturale e professionale. Per tutti loro, che ben sanno di essere destinatari della mia stima e gratitudine, ricordo l’avv. Giuseppe Burighel, che mi accolse, per primo, nella comunità forense, iniziandomi a questo splendido lavoro: lo ricordo premuroso nello stimolare la mia curiosità per il diritto e attento nel lasciarmi sperimentare la professione.

Dal 2016 ho il grandissimo piacere di esercitare la mia professione a Treviso, in Via Pozzobon 3, proprio nei locali che ospitavano lo studio dell’avv. Burighel; ritornare, da avvocato, in questo “spazio professionale” che mi ha visto svolgere la pratica, è stato per me il segno del completamento di un percorso circolare, che mi ha visto conoscere due ulteriori esperienze professionali, diverse, ma parimenti arricchenti.

Come nella “forma” presente in questa pagina, il cerchio non è chiuso, ma aperto sempre a una prossima, nuova, fase, come in una eterna rigenerazione della mia vita professionale, metafora dell’approccio a questo lavoro, che richiede di non dare mai per assodata una soluzione, ma affrontare ogni vicenda come fosse la prima.

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